La fascia è una
membrana che si stende su tutto il corpo immediatamente sotto la pelle,
avvolgendo i muscoli ed espandendosi all’interno di essi. Sulla fascia sono
inserite tutte le fibre muscolari e ciò le consente di svolgere la funzione di collegare e coordinare un’articolazione con l’altra. Essa assiste
quindi il sistema nervoso nel controllo
di tutte le variabili di un gesto motorio.
Se la membrana diventa
più densificata l’effetto inevitabile è la scoordinazione motoria. Alla base
della densificazione vi sono tre classi di fattori: meccanici (traumi,
sovrauso), chimici (l’alimentazione, farmaci) e fisici (freddo, il vento).
La densificazione
è un accumulo di fibre neocollagene prodotte dalla fascia per riparare le
lesioni dovute a eccessive sollecitazioni meccaniche, chimiche e traumatiche.
Questa riparazione o compenso serve a dare un precario equilibrio
all’organismo. L’omeostasi che ne deriva non è fisiologica per cui spuntano alterazioni strutturali e funzionali,
nonché sindromi dolorose.
Il trattamento mira al ripristino del fisiologico equilibrio tensionale proprio del
sistema fasciale. La manovra manipolativa, sviluppando attrito e calore profondo, ripristina il corretto e vicendevole
scorrimento fra i diversi piani fasciali, normalizzando così la funzionalità
muscolare ed articolare e garantendo la scomparsa del sintomo doloroso.
Di fondamentale importanza è la storia clinica del paziente,
recente ma soprattutto remota, che guida il ragionamento clinico e l’approccio
manipolativo.
Sulla base di questo viene svolta prima una valutazione
motoria e successivamente una verifica palpatoria che confermerà o meno la
presenza di densificazioni fasciali.
Scelta la corretta combinazione dei punti da trattare, si
utilizzano gomito, nocca o polpastrello per insinuarsi tra le diverse strutture
fasciali fluidificando la sostanza fondamentale dei tessuti connettivi.